
Il mio primo contatto con l'astrologia avvenne molti anni fa. Avevo un carattere tranquillo e riservato, e una grande inesperienza della vita. Poiché avevo recitato per gran parte della mia gioventù, mi sentivo a mio agio quando salivo su un palco, ma mi isolavo durante gli eventi sociali.
Il fatto è che la gente mi lasciava perplesso. Mi sono sempre sentito come una specie di alieno, incapace di capire il mondo contraddittorio e complesso della specie umana, e perfino me stesso.
Il "me" inventato è stato scisso dal tutto e sente la separazione come fonte di angoscia. Condizionato da sensi di colpa e vergogna, e incapace di dispiegare il suo potenziale, il me nevrotico entra in crisi.
Tutto ciò che l'essere umano conosce è costituito dalla psiche. Il suo universo è uno stato di natura in cui è integrato. Non ha entità fisica e non percepisce la separazione. Spirito e materia fanno parte della stessa realtà. È una realtà in cui è percepito come integrato e ha origine attraverso un ciclo in cui realtà, immaginazione e percezione si alimentano reciprocamente.
Poi, un giorno qualcuno mi diede un libro di astrologia e cominciai a cercare i miei pianeti e le loro caratteristiche. Rimasi estasiato dall'accuratezza delle descrizioni e improvvisamente tutto ebbe senso. Avevo trovato un sistema naturale che mi permetteva di comprendere le contraddizioni della vita... (Continua)